E al tempo dei nostri bisnonni?
Difficile credere che in Svizzera, dove la pulizia sembra oggi un valore nazionale, i nostri bisnonni vivevano ancora in condizioni di insalubrità totale! Verso la metà del diciannovesimo secolo, le feci venivano utilizzate come concimi e nessuno pensava a considerarle dei potenziali vettori di malattie infettive.
L'igiene sanitaria fonda le sue radici nella rivoluzione industriale
Attualmente le canalizzazioni sotterranee sono utilizzate ovunque in Svizzera per l’evacuazione delle acque luride. Ma all'inizio del diciannovesimo secolo il nostro paese era ancora molto lontano da tutto ciò, sebbene fin dall'antichità si conoscesse il sistema di evacuazione delle acque mediante canali aperti o sotterranei e sebbene in alcuni casi in Svizzera si utilizzassero, fin dall'epoca romana, impianti per l'adduzione e per l'evacuazione di acqua. Fu soprattutto la paura delle epidemie e l’affermarsi del concetto di igiene che portò il nostro paese a sviluppare un vero e proprio sistema igienico-sanitario…
La rivoluzione industriale portò a una forte concentrazione demografica nelle città, generando problemi ecologici e igienici importanti. Si scoprì che il colera si trasmette all'essere umano attraverso l'acqua e grandi campagne di salute pubblica portarono alla ribalta il concetto di igiene. Alla fine del diciannovesimo secolo la costruzione di un sistema fognario chiuso mise un termine definitivo alla propagazione del colera. Lo sviluppo socio-economico del paese era ormai cominciato.
Nel 1914 l'acqua corrente e i gabinetti entrarono nelle abitudini della gente
Fu così che iniziò in Svizzera una fase che durò diversi decenni durante la quale si costruì un’impressionante rete fognaria per l’evacuazione delle acque luride e a protezione delle acque limpide. Alla vigilia della prima guerra mondiale e grazie a investimenti colossali, l'acqua corrente in cucina e i gabinetti (in comune, sui pianerottoli dei condomini) entrarono a far parte della realtà quotidiana degli svizzeri.